"Altre forme di musica" - Castello di Arzignano (VI) - 29.06.2013

foto Castello d'Arzignano

http://www.flickr.com/photos/michelepiazza/sets/72157634400398061/

bellissime queste foto! grazie mille miss!   

Morgan in concerto ad Arzignano: recensione, scaletta e gallery

by ALBERTO_MURARO
 – POSTED ON 30/06/2013





Non chiamatelo “happening”. Non chiamatelo nemmeno “evento”, non sia mai. Quello che stasera Morgan ha tenuto ad Arzignano, in provincia di Vicenza, è stato un concerto a tutti gli effetti. Oddio, a dire la verità c’è stato molto, molto di più: questa fredda serata di fine giugno è stata infatti un’occasione non soltanto per ascoltare buona musica ma anche per sentir parlare questo straordinario artista di poesia, arte, traduzione e pure un po’ di politica.
Ecco come è andata nel dettaglio!
Morgan inizia il concerto con “Preludio in do maggiore” di Bach, dedicando il brano all’astrofisica Margherita Hack, scomparsa proprio ieri mattina; già da subito si capisce che lo spettacolo sarà diverso e originale rispetto al solito, viste le continue (e lunghissime) digressioni del cantante, che sa spaziare dagli argomenti più vari e raffinati con una naturalezza a tratti disarmante. È così che si arriva a parlare del rapporto fra lirica e epica (De André è epico perché parla in terza persona, mentre Tenco è lirico perché parla dei propri sentimenti), o della traduzione/trasmigrazione di un testo, che può passare, non senza difficoltà e “tradimenti”, da una versione poetica ad una melodica.
La serata procede, quasi come un flusso di coscienza, sviluppandosi su livelli sonori sempre più particolari e ricercati: da “Il sociale e l’antisociale” di Francesco Guccini a “Hobby” di Luigi Tenco (o Tecno, come ha preferito chiamarlo) passando per Fabrizio De André, cantautore a lui particolarmente caro: del concept album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” Morgan estrapola “Un giudice” e una versione inglese de “Un medico“, per concludere l’omaggio con “Valzer per un amore” e “Dormono su una collina“.
Accompagnato dal fidato Megahertz, il cantante monzese lascia spazio anche ad un po’ di glam (magnifica la versione “bioelectric” di “Fashion” di David Bowie) e ad alcuni pezzi del suo repertorio classico (se così si può dire!) come “Crash“, “Contro me stesso” e la celebre “Altrove“, proposta in una chiave elettronica che ha preso ispirazione a piene mani da Daft Punk e Massive Attack. Chiudono quest’orgasmo sonoro le note di “Recitativo Corale” di De Andrè, con le quali il Castoldi si congeda da un pubblico infreddolito, forse un po’ trastornato ma sicuramente divertito e incuriosito da tanta conoscenza e cultura musicale.
Con il suo genio e la sua sregolatezza, Morgan è venuto a dare una bella botta di vita a questo paese della provincia veneta: noi ci auguriamo di cuore che almeno un piccolo segno l’abbia lasciato.


Scaletta
Preludio in do maggiore
Il sociale e l’antisociale
Valzer per un amore
Un giudice
Dormono su una collina
Un medico (versione inglese)
Hobby
Fashion
Crash
Contro me stesso
Altrove


http://www.radiomusik.it/8054/morgan-in-concerto-ad-arzignano-recensione-scaletta-e-gallery/

Preludio in do maggiore - Bach


Hobby

adesso dico la mia  


c'era anche megahertz e una miriade di strumenti, in pratica hanno ricreato il set del tour "bioelectric" che avevano fatto anni fa
musica eccellente, mi sono piaciute molto le versioni bioelettriche dei pezzi, tipo fashion e altrove
poi ha cantato anche la versione in inglese di Un medico

è mancato però il dibattito che mi aspettavo, nel senso che Marco Ghiotto non aveva una sua postazione fissa sul palco (che era totalmente pieno di strumenti), quindi andava e veniva tra un pezzo e l'altro cercando di introdurre spunti di conversazione, ma veniva sistematicamente messo all'angolo dalla logorrea spinta di Morgan che, tra l'altro, ieri era ai massimi livelli  

ho saputo anche che c'era un freddo da stalattiti al naso  

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/1711_concerti/531100_morgan_cantautore_sociale_con_dedica_a_bach/

Morgan cantautore sociale con dedica a... Bach
L'EVENTO. Al Castello di Arzignano uno spettacolo nello spettacolo. All'amica Margherita Hack, da poche ore fra le stelle, la dedica di Preludio e fuga n°1 in do maggiore Brani, riflessioni, dialoghi

Matteo Carollo

ARZIGNANO

Si apre con un omaggio a Margherita Hack lo spettacolo di Marco “Morgan” Castoldi al Castello di Arzignano. «Con lei ho condiviso un progetto pseudo politico, il Manifesto dei concordi - esordisce l'artista monzese davanti agli oltre 400 spettatori -. Le dedico uno dei brani inviati dall'uomo in una delle prime spedizioni nello spazio: assieme a canzoni dei Beatles c'erano brani di Bach e lei, oggi, nelle stelle, diventa Margherita Bach».
Quindi si lancia in un'esecuzione del 'Preludio e fuga n. 1 in do maggiore' del compositore tedesco. Da qui, la serata decolla, tra brani, riflessioni e dialoghi con uno spumeggiante Marco Ghiotto. «Al momento sono l'unico cantautore impegnato - declama ad un certo punto Morgan -. Io amo gli altri cantautori, ma non sono impegnati: oggi è difficile esserlo, perchè è rischioso; alcuni di loro sono morti, ad altri non conviene». Si autoproclama un 'cantautore sociale', l'ex-leader dei Bluvertigo, spiegando come l'uso del termine 'social', oggi, risulti contraddittorio: «I social network sono quanto di meno sociale ci sia: siamo soli nella nostra camera, è un sociale virtuale».
La prima parte dello spettacolo è dedicata all'amato Fabrizio De Andrè, in particolare all'album 'Non al denaro non all'amore né al cielo', riletto integralmente nel 2005: «Quando uscì il mio disco piovvero le critiche da parte dei detrattori - sostiene dal palco -. In realtà si tratta di un'opera fatta con rispetto e con il benestare di Dori Ghezzi e Fernanda Pivano. Era un'opera che meritava di essere disseppellita: molti giovani conobbero De Andrè proprio grazie a questa mia rilettura. La musica è di tutti; soprattutto un'opera come questa, non va lasciata in bacheca, va vissuta».
Dall'album l'artista esegue 'Un matto' e 'Un dottore', quest'ultima tradotta in inglese per una sorta di ritorno alla lingua di Edgar Lee Masters, autore dell''Antologia di Spoon River' dalla quale il cantautore genovese trasse i testi nella traduzione di Pivano.
Morgan è comunque incontenibile: con il fido collaboratore Megahertz passa dal pianoforte al sintetizzatore, fino alla melodica, incalzando il pubblico e dimostrando una verve da consumato showman. Dopo l'esecuzione di 'Hobby' di Luigi Tenco, "nella quale Tenco non fa altro che sputtanare la borghesia di allora, che è uguale a quella di oggi", il mattatore vira verso l'electro con la sua 'Crash', da 'Canzoni dell'appartamento' del 2003, e 'Fashion' di David Bowie.
Segue un'analisi di 'Da A ad A', disco del 2007, per poi arrivare all'apice del concerto con una intensa versione di 'Altrove', forse il suo brano più celebre.
Quasi nessuna concessione ai talent show: «La prossima direzione di X-Factor sarà il psicodramma», si limita ad annunciare. La serata volge al termine: «Non è una brutta notizia - dichiara -. Per voi è la fine, per me è l'inizio, l'inizio del mio ritorno a casa. E il vero viaggio è il ritorno».
E tutto si conclude con il vinile di 'Tutti morimmo a stento' di De Andrè che gira sul piatto, mentre Morgan saluta il suo pubblico.