l'arca di noè
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Re: l'arca di noè
no è rimasto incastrato povero animalone
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
fanno parte della
selezione di un concorso fotografico denominato ''foto dagli abissi''
ce ne sono altre molto belle qua:
http://www.corriere.it/gallery/animali/11-2012/myshot-2012/01/fotografie-abissi_75bc3e82-2f54-11e2-8b0e-23b645a7417c.shtml#8
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
gli animali degli abissi sono stranissimi, altro che extraterrestri
sturmunddrang- Admin
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Re: l'arca di noè
Attacco in volo di uno squalo bianco a una foca
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
mmm
e la foca stava volando?
e la foca stava volando?
sturmunddrang- Admin
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Re: l'arca di noè
beh la foca salta già di suo, qui poi aveva i motivi per saltare
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
Si discute sul web se sia un fake questo gatto identico a Batman
Io voto per il sì, amche perchè quello sotto alla testa sembra un corpo umano, direi un fotomontaggio
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
coccole fra ghepardi
http://www.corriere.it/gallery/animali/12-2012/ghepardi/01/bacio-appassionato-due-ghepardi_438f6560-3e22-11e2-ab02-9e37f2f89044.shtml#2
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
Scoperta nelle Filippine Bat-caverna con 1.800.000 pipistrelli
Poi me lo presentano eh quello che li ha contati.......
Poi me lo presentano eh quello che li ha contati.......
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
...e dammela!
Sherazade- Messaggi : 1605
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Re: l'arca di noè
...mamma che bella l'altalena...
Sherazade- Messaggi : 1605
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Re: l'arca di noè
qualcuno mi spiega perchè i miei gatti si devono mngiare a tutti i costi le decorazioni natalizie per poi vomitarle in giro?
La Sкaßalqaatsaя- Admin
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Re: l'arca di noè
cosa davano in tv ieri sera?
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
http://www.corriere.it/animali/12_dicembre_23/arriva-il-pate-salva-oche-e-vegetale-e-non-ingrassa-giovanna-pezzuoli_7bef9eca-4cd2-11e2-83d8-cd3029dc7d61.shtml
CARICA ANTI FOIE GRAS DA PARIGI A LONDRA
Arriva il paté salva-oche
È vegetale e non ingrassa
Il successo di «Faux gras» (e i dubbi dei buongustai)
(Fotolia)
Decisivi sono stati i video degli animalisti dove si mostrano le sofferenze inflitte alle oche, ingozzate di mangime. E così in Francia, ma non solo, è scattata una nuova offensiva pre-natalizia contro il foie gras . Il Paese è stato messo sotto inchiesta dalla Commissione europea perché il 75% del prezioso paté sarebbe prodotto in condizioni illegali, ma la protesta ha presto valicato i confini nazionali per coinvolgere anche la vicina Gran Bretagna: giovedì la Camera dei Lord ha ritirato il foie gras dal menu mentre il ministro dell'Agricoltura ha chiesto ai cittadini inglesi di boicottarlo, come ha già fatto lo scorso ottobre in Italia la Coop, che ha deciso di non venderlo più.
Quello del foie gras è un mercato «crudele» che solo in Francia coinvolge, ogni anno, 700 mila oche e 4 milioni di anatre. Ma la rivincita degli animali passa ora attraverso le creative battaglie dei difensori dei loro diritti, i quali, come racconta Le Monde , stanno scuotendo la coscienza dei francesi e degli europei, invitandoli a trascorrere feste di fine anno senza crudeltà. E diffondono nuovi prodotti come il «Faux Gras», pubblicizzato soprattutto in Belgio dal sodalizio animalista Gaia: un «finto» paté vegetale, di produzione tedesca (Tartex) che ormai si trova anche nei supermercati alla modica cifra di 3,50 euro all'etto. L'aspetto è verosimile, ma il gusto? C'è chi storce il naso di fronte a un vago sapore di cannella e tartufi, ma è consolante sapere che, oltre ad essere eticamente corretto, ha il 40 per cento in meno di calorie di quello vero.
Anche in Italia i paté biologici cominciano ad essere apprezzati (quelli della Allos e della Landkrone sono al gusto di curry o di peperoncino oppure mescolati a polvere dei preziosi funghi essicati Shitake), mentre cresce l'interesse per tutte le alternative agli alimenti di origine animale.
Perché tanti sono i cibi «crudeli» o scarsamente ecocompatibili. Nella lista dei peggiori, l'americano Huffington Post inserisce, ad esempio, il tonno rosso, forse il caso più clamoroso di pesca intensiva, dove la quantità di pesce catturato supera di gran lunga la quota consentita con pericolose conseguenze ambientali (la specie mediterranea è quasi al collasso). E non va meglio con le pinne di squalo, «lussuoso» cibo della cucina cinese (dove una zuppa può costare anche 70 euro) che comporta l'usanza cruenta di tagliare le pinne allo squalo vivo, per poi rigettarlo in mare dove spesso muore dissanguato. Senza dimenticare le aragoste che secondo tradizione vengono buttate nell'acqua bollente mentre sono ancora vive. Ma anche la carne d'allevamento è finita nella lista nera dell'alimentazione americana: allevare animali destinati alla macellazione industriale è dannoso sia per l'ambiente, provocando inquinamento da gas metano, sia per gli animali, spesso tenuti in condizioni impossibili.
E dunque è il momento delle alternative vegane e vegetariane: tonno e salmone, ad esempio, contengono gli acidi grassi essenziali Omega 3? Ebbene, al loro posto, si possono utilizzare olio e semi di lino, in assoluto la fonte vegetale più ricca di questo prezioso elemento. Nulla di punitivo: sono infatti l'ingrediente base dell'ottima crema Budwig, pilastro della dieta Kousmine, sempre più seguita. I semi macinati vanno mescolati a succo di limone, semi oleosi (noci, mandorle o nocciole), yogurt e frutta fresca. Quanto alla carne, in prima fila tra i suoi sostituti ci sono i legumi (dal lupino ricco di azoto al tempeh o alla soia sempre più diffusa), seguiti dalle farine di cereali (come il seitan o il muscolo di grano), per finire con il tofu, detto anche «formaggio vegetale», in realtà una proteina, sempre ricavata dai fagioli della soia.
E per veglione di fine anno, Cornelia Pelletta, che tiene i corsi di cucina vegetariana socratica, suggerisce un «paté d'oca contenta», fatto mescolando proprio il tofu, tagliato a dadini e sbollentato, a carciofini sott'olio, oppure a funghetti, o ancora a pomodorini secchi, mentre Dario Cicala, che gestisce la gastronomia naturale «Mens Sana» a Milano, propone paté a base di legumi, creme di lenticchie rosse (bastano 15 minuti e un tocco di curcuma) o ancora lo strudel di alghe, con pasta sfoglia di kamut. Dulcis in fundo, l'hummus macrobiotico di Elena Alquati, dell'associazione «L'Ordine dell'Universo»: ai ceci messi a bagno per un'intera notte e cotti per un'oretta si aggiungono le preziose prugne umeboshi, la tahina e cipolla grattugiata cruda. E sarà un veglione all'insegna della bontà.
Giovanna Pezzuoli
Giovanna Pezzuoli
CARICA ANTI FOIE GRAS DA PARIGI A LONDRA
Arriva il paté salva-oche
È vegetale e non ingrassa
Il successo di «Faux gras» (e i dubbi dei buongustai)
(Fotolia)
Decisivi sono stati i video degli animalisti dove si mostrano le sofferenze inflitte alle oche, ingozzate di mangime. E così in Francia, ma non solo, è scattata una nuova offensiva pre-natalizia contro il foie gras . Il Paese è stato messo sotto inchiesta dalla Commissione europea perché il 75% del prezioso paté sarebbe prodotto in condizioni illegali, ma la protesta ha presto valicato i confini nazionali per coinvolgere anche la vicina Gran Bretagna: giovedì la Camera dei Lord ha ritirato il foie gras dal menu mentre il ministro dell'Agricoltura ha chiesto ai cittadini inglesi di boicottarlo, come ha già fatto lo scorso ottobre in Italia la Coop, che ha deciso di non venderlo più.
Quello del foie gras è un mercato «crudele» che solo in Francia coinvolge, ogni anno, 700 mila oche e 4 milioni di anatre. Ma la rivincita degli animali passa ora attraverso le creative battaglie dei difensori dei loro diritti, i quali, come racconta Le Monde , stanno scuotendo la coscienza dei francesi e degli europei, invitandoli a trascorrere feste di fine anno senza crudeltà. E diffondono nuovi prodotti come il «Faux Gras», pubblicizzato soprattutto in Belgio dal sodalizio animalista Gaia: un «finto» paté vegetale, di produzione tedesca (Tartex) che ormai si trova anche nei supermercati alla modica cifra di 3,50 euro all'etto. L'aspetto è verosimile, ma il gusto? C'è chi storce il naso di fronte a un vago sapore di cannella e tartufi, ma è consolante sapere che, oltre ad essere eticamente corretto, ha il 40 per cento in meno di calorie di quello vero.
Anche in Italia i paté biologici cominciano ad essere apprezzati (quelli della Allos e della Landkrone sono al gusto di curry o di peperoncino oppure mescolati a polvere dei preziosi funghi essicati Shitake), mentre cresce l'interesse per tutte le alternative agli alimenti di origine animale.
Perché tanti sono i cibi «crudeli» o scarsamente ecocompatibili. Nella lista dei peggiori, l'americano Huffington Post inserisce, ad esempio, il tonno rosso, forse il caso più clamoroso di pesca intensiva, dove la quantità di pesce catturato supera di gran lunga la quota consentita con pericolose conseguenze ambientali (la specie mediterranea è quasi al collasso). E non va meglio con le pinne di squalo, «lussuoso» cibo della cucina cinese (dove una zuppa può costare anche 70 euro) che comporta l'usanza cruenta di tagliare le pinne allo squalo vivo, per poi rigettarlo in mare dove spesso muore dissanguato. Senza dimenticare le aragoste che secondo tradizione vengono buttate nell'acqua bollente mentre sono ancora vive. Ma anche la carne d'allevamento è finita nella lista nera dell'alimentazione americana: allevare animali destinati alla macellazione industriale è dannoso sia per l'ambiente, provocando inquinamento da gas metano, sia per gli animali, spesso tenuti in condizioni impossibili.
E dunque è il momento delle alternative vegane e vegetariane: tonno e salmone, ad esempio, contengono gli acidi grassi essenziali Omega 3? Ebbene, al loro posto, si possono utilizzare olio e semi di lino, in assoluto la fonte vegetale più ricca di questo prezioso elemento. Nulla di punitivo: sono infatti l'ingrediente base dell'ottima crema Budwig, pilastro della dieta Kousmine, sempre più seguita. I semi macinati vanno mescolati a succo di limone, semi oleosi (noci, mandorle o nocciole), yogurt e frutta fresca. Quanto alla carne, in prima fila tra i suoi sostituti ci sono i legumi (dal lupino ricco di azoto al tempeh o alla soia sempre più diffusa), seguiti dalle farine di cereali (come il seitan o il muscolo di grano), per finire con il tofu, detto anche «formaggio vegetale», in realtà una proteina, sempre ricavata dai fagioli della soia.
E per veglione di fine anno, Cornelia Pelletta, che tiene i corsi di cucina vegetariana socratica, suggerisce un «paté d'oca contenta», fatto mescolando proprio il tofu, tagliato a dadini e sbollentato, a carciofini sott'olio, oppure a funghetti, o ancora a pomodorini secchi, mentre Dario Cicala, che gestisce la gastronomia naturale «Mens Sana» a Milano, propone paté a base di legumi, creme di lenticchie rosse (bastano 15 minuti e un tocco di curcuma) o ancora lo strudel di alghe, con pasta sfoglia di kamut. Dulcis in fundo, l'hummus macrobiotico di Elena Alquati, dell'associazione «L'Ordine dell'Universo»: ai ceci messi a bagno per un'intera notte e cotti per un'oretta si aggiungono le preziose prugne umeboshi, la tahina e cipolla grattugiata cruda. E sarà un veglione all'insegna della bontà.
Giovanna Pezzuoli
Giovanna Pezzuoli
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
Buon Natale....
e felice Anno Nuovo...
e felice Anno Nuovo...
Sherazade- Messaggi : 1605
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Età : 24
Località : Gioiosa Marca
Re: l'arca di noè
http://www.corriere.it/animali/12_dicembre_26/orso-polare-winner-morto-argentina_20367dda-4f91-11e2-928c-8cc85a40346e.shtml
ARGENTINA
È morto Winner, l'ultimo orso polare
dello zoo di Buenos Aires
L'animale non ha retto al troppo caldo dell'estate argentina e al frastuono dei fuochi d'artificio di Natale
Winner, l'orso polare morto a Buenos Aires
«Con profonda tristezza, vogliamo comunicarvi la morte di Winner, il nostro ultimo orso polare»: così i responsabili dello zoo di Buenos Aires hanno reso noto il decesso di «uno degli animali più amati» del zoo della capitale argentina. La nota precisa le tre ragioni della morte di Winner: «il suo temperamento, visto che è sempre stato molto nervoso, il forte caldo di questi giorni (in Argentina è piena estate, ndr) e i rumori per i fuochi di artificio della notte di Natale, tutti fattori che hanno reso difficile la sua termo-regolazione». «È deceduto a causa di un'ipertermia», precisa il comunicato, ricordando che Winner era l'ultimo animale della sua specie residente nello zoo di Buenos Aires.
IL VETERINARIO - Miguel Rivolta, il veterinario che si occupava della salute e del benessere dell'orso polare ha spiegato al Clarìn che l'animale ha sempre avuto un temperamento molto nervoso, ma già altre volte nel corso degli anni ha trascorso bene i periodi di festività natalizie con fuochi d'artificio e rumori. Inoltre essendo nato in cattività, come altri animali, si adattava a temperature più calde di quelle polari» ma in questo caso non è riuscito a sopportare le temperature estreme.
WINNER - Winner aveva 16 anni ed era un animale giovane e, come ha sottolineato ancora il veterinario, «godeva in genere di buona salute. L'orso è trovato morto all'interno del complesso, in cui c'è una piscina in cui l'animale nuotava per «raffreddarsi». «Il fatto che fosse così nervoso di carattere rispetto agli altri orsi polari che ospitavamo nello zoo - ha concluso il veterinario - ha probabilmente influito sulla sua morte».
Redazione Online
26 dicembre 2012 | 20:55
Ecco.....mo secondo il veterinario questo povero animale si è stressato da solo, non per l'influenza negativa dell'uomo sugli ecosistemi
ARGENTINA
È morto Winner, l'ultimo orso polare
dello zoo di Buenos Aires
L'animale non ha retto al troppo caldo dell'estate argentina e al frastuono dei fuochi d'artificio di Natale
Winner, l'orso polare morto a Buenos Aires
«Con profonda tristezza, vogliamo comunicarvi la morte di Winner, il nostro ultimo orso polare»: così i responsabili dello zoo di Buenos Aires hanno reso noto il decesso di «uno degli animali più amati» del zoo della capitale argentina. La nota precisa le tre ragioni della morte di Winner: «il suo temperamento, visto che è sempre stato molto nervoso, il forte caldo di questi giorni (in Argentina è piena estate, ndr) e i rumori per i fuochi di artificio della notte di Natale, tutti fattori che hanno reso difficile la sua termo-regolazione». «È deceduto a causa di un'ipertermia», precisa il comunicato, ricordando che Winner era l'ultimo animale della sua specie residente nello zoo di Buenos Aires.
IL VETERINARIO - Miguel Rivolta, il veterinario che si occupava della salute e del benessere dell'orso polare ha spiegato al Clarìn che l'animale ha sempre avuto un temperamento molto nervoso, ma già altre volte nel corso degli anni ha trascorso bene i periodi di festività natalizie con fuochi d'artificio e rumori. Inoltre essendo nato in cattività, come altri animali, si adattava a temperature più calde di quelle polari» ma in questo caso non è riuscito a sopportare le temperature estreme.
WINNER - Winner aveva 16 anni ed era un animale giovane e, come ha sottolineato ancora il veterinario, «godeva in genere di buona salute. L'orso è trovato morto all'interno del complesso, in cui c'è una piscina in cui l'animale nuotava per «raffreddarsi». «Il fatto che fosse così nervoso di carattere rispetto agli altri orsi polari che ospitavamo nello zoo - ha concluso il veterinario - ha probabilmente influito sulla sua morte».
Redazione Online
26 dicembre 2012 | 20:55
Ecco.....mo secondo il veterinario questo povero animale si è stressato da solo, non per l'influenza negativa dell'uomo sugli ecosistemi
miss marple- Messaggi : 5556
Data d'iscrizione : 04.09.12
Re: l'arca di noè
....m'hai provocato?? me te magno
miss marple- Messaggi : 5556
Data d'iscrizione : 04.09.12
Re: l'arca di noè
miss marple ha scritto:
....m'hai provocato?? me te magno
Sherazade- Messaggi : 1605
Data d'iscrizione : 25.09.12
Età : 24
Località : Gioiosa Marca
Re: l'arca di noè
DA DAYTONA BEACH A WEST PALM BEACH
Il viaggio di Holly, gatta viaggiatrice
Tornata a casa dopo 62 giorni e 300 chilometri
Ridotta a pelle e ossa era arrivata nel giardino dei vicini di casa
dei proprietari. Rintracciati grazie al chip di riconoscimento
La gatta Holly, quattro anni
Campionessa di orienteering: nel novembre scorso i coniugi Jacob e Bonnie Richter della Florida, si erano recati per qualche giorno di vacanza a Daytona Beach. Con loro l’inseparabile gattina Holly di quattro anni. Una notte, forse spaventata dai botti e dai fuochi d’artificio che venivano esplosi sulla spiaggia, il felino è scappato. Per giorni i due padroncini hanno cercato in lungo e in largo l’amata gattina, invano. Poi, come se nulla fosse accaduto, l'amato micio è ricomparso: è tornato a West Palm Beach dopo 62 giorni, facendo un viaggio di oltre 300 chilometri.
IMPRESA - Il gatto viaggiatore della Florida non avrà compiuto un'impresa come il micio Vaino che, quattro anni fa, in Finlandia, tornò a casa facendo 800 chilometri. Ciò nonostante, lo straordinario senso di orientamento, ma soprattutto il fiuto di Holly, può fare invidia a molti atleti di orienteering. Holly è stata ritrovata sabato scorso, sfinita e oramai ridotta a pelle e ossa, nel giardino di un vicino di casa della famiglia Richter. Barb Mazzola ha portato l’animale presso un veterinario della zona che, tramite il chip sul gatto, è riuscito a rintracciare i proprietari. «Riusciva a malapena a camminare; non era più in grado di fare nemmeno un ‘miao’», ha raccontato Mazzola alla Abc News. I Richter sono scoppiati in lacrime appena appresa la notizia, racconta invece la Cnn.
MISTERO - Probabilmente resterà un mistero come abbia fatto Holly a ritrovare la via di casa. Soprattutto la ricerca olfattiva, ma anche precisi riferimenti geografici, guida cani e gatti verso gli odori familiari. Imprese e avventure simili sono state raccontate più volte in passato: molti di loro sono ritornati a casa dopo aver percorso centinaia di chilometri anche senza conoscere buona parte dei luoghi attraversati. A questi fatti la scienza non è ancora riuscita a dare una risposta esauriente. Poco male: i gatti sono amati anche per le storie magiche e la loro natura misteriosa.
Elmar Burchia
Il viaggio di Holly, gatta viaggiatrice
Tornata a casa dopo 62 giorni e 300 chilometri
Ridotta a pelle e ossa era arrivata nel giardino dei vicini di casa
dei proprietari. Rintracciati grazie al chip di riconoscimento
La gatta Holly, quattro anni
Campionessa di orienteering: nel novembre scorso i coniugi Jacob e Bonnie Richter della Florida, si erano recati per qualche giorno di vacanza a Daytona Beach. Con loro l’inseparabile gattina Holly di quattro anni. Una notte, forse spaventata dai botti e dai fuochi d’artificio che venivano esplosi sulla spiaggia, il felino è scappato. Per giorni i due padroncini hanno cercato in lungo e in largo l’amata gattina, invano. Poi, come se nulla fosse accaduto, l'amato micio è ricomparso: è tornato a West Palm Beach dopo 62 giorni, facendo un viaggio di oltre 300 chilometri.
IMPRESA - Il gatto viaggiatore della Florida non avrà compiuto un'impresa come il micio Vaino che, quattro anni fa, in Finlandia, tornò a casa facendo 800 chilometri. Ciò nonostante, lo straordinario senso di orientamento, ma soprattutto il fiuto di Holly, può fare invidia a molti atleti di orienteering. Holly è stata ritrovata sabato scorso, sfinita e oramai ridotta a pelle e ossa, nel giardino di un vicino di casa della famiglia Richter. Barb Mazzola ha portato l’animale presso un veterinario della zona che, tramite il chip sul gatto, è riuscito a rintracciare i proprietari. «Riusciva a malapena a camminare; non era più in grado di fare nemmeno un ‘miao’», ha raccontato Mazzola alla Abc News. I Richter sono scoppiati in lacrime appena appresa la notizia, racconta invece la Cnn.
MISTERO - Probabilmente resterà un mistero come abbia fatto Holly a ritrovare la via di casa. Soprattutto la ricerca olfattiva, ma anche precisi riferimenti geografici, guida cani e gatti verso gli odori familiari. Imprese e avventure simili sono state raccontate più volte in passato: molti di loro sono ritornati a casa dopo aver percorso centinaia di chilometri anche senza conoscere buona parte dei luoghi attraversati. A questi fatti la scienza non è ancora riuscita a dare una risposta esauriente. Poco male: i gatti sono amati anche per le storie magiche e la loro natura misteriosa.
Elmar Burchia
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
cioè hannno pianto i proprietari della micia e piango pure io. cacchio.
La Sкaßalqaatsaя- Admin
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Data d'iscrizione : 04.09.12
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