il monolite nell'occhio
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Messaggio Da La Sкaßalqaatsaя Gio 18 Ott 2012 - 7:35

http://www.repubblica.it/economia/2012/10/18/news/mutui_sconti_fiscali-44758513/?ref=fbpr

qualcuno mi traduce nell maniera più semplice e comprensibile possibile?
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Messaggio Da sturmunddrang Gio 18 Ott 2012 - 12:12

io capisco che hanno inserito (o alzato) per quasi tutte le spese la franchigia a 250 euro
inoltre il tetto complessivo di tutte le spese che si possono detrarre è di 3000 euro

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Messaggio Da miss marple Gio 18 Ott 2012 - 13:21

anche per i mutui è una fregatura, insomma paga sempre Pantalone cucu
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Messaggio Da miss marple Dom 21 Ott 2012 - 16:09

Per la serie non è mai troppo tardi muscoli


http://it.notizie.yahoo.com/blog/gossip-di-palazzo/figli-di-bossi-renzo-roberto-fanno-agricoltori-104151507.html


I figli di Bossi Renzo e Roberto adesso fanno gli agricoltori

Renzo Bossi (LaPresse)
Se qualcuno si fosse chiesto in questi mesi post scandalo Lega che fine avesse fatto Renzo Bossi, forse si stupirà della risposta: si è dato all'agricoltura. Il Trota fa il contadino, o l'agricoltore, se preferite. Abbandonate le vesti di consigliere regionale dopo lo scandalo delle sue "mancette" pagate con soldi pubblici, ha cambiato radicalmente vita: insieme al fratello Roberto Libertà ha investito ben duecento euro di tasca sua per fondare l'azienda agricola Tera Nostra. Con una sola erre, coma da tradizione dialettale lombarda. Il terreno si trova a Brenta, in provincia di Varese, ed è stato amorevolmente offerto dalla mamma Manuela Marrone, la stessa che per i figli sognava sognava posti di prestigio.

Renzo Bossi e Umberto Bossi (LaPresse)
Già Libero svelò qualche mese fa i dettagli sull'appezzamento: "La citata tenuta del Brenta (provincia di Varese, pochi chilometri dalla stessa Gemonio) è intestata non al figlio, ma alla seconda e attuale moglie di Bossi, Manuela Marrone, che l'ha acquistata il 24 giugno scorso da una signora milanese residente nel varesotto: Maria Cristina Borgo Carati. L'atto è stato firmato quel giorno stesso senza accensione di mutuo fondiario a Cesano Boscone, presso lo studio del notaio Nicoletta Borghi: un affare tutto fra donne. La tenuta del Brenta si raggiunge da via Besaccio, è completamente immersa nel verde e comprende circa due ettari di terreno diviso in cinque particelle".
L'attività si concentrerà sull'allevamento di ovicaprini e coltivazioni ortofrutticole, che potranno variare dalla frutta secca ai meloni: un'attività agricola con i fiocchi, insomma. La notizia di Bossi junior agricoltore si era diffusa già la scorsa estate, quando alcune foto lo immortalarono a torso nudo lavorare la terra e lo stesso Senatur confermò i rumors: "Poverino, ha preso una legnata pazzesca, starà lontano per un po', farà altro, maturerà. E se un giorno avrà voglia di tornare a fare politica nessuno glielo potrà impedire. La Lega l'ha fondata suo padre". Con buona pace dei leghisti che nel 2010 non volevano la sua candidatura e gli urlavano "braccia rubate all'agricoltura"

Voi ci credete? io solo se gli vedo i calli alti due dita sulle mani Laughing

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Messaggio Da sturmunddrang Dom 21 Ott 2012 - 19:59

ma lui farà l'amministratore della tenuta fon

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Messaggio Da sturmunddrang Lun 22 Ott 2012 - 12:51

non sapevo dove metterla

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Messaggio Da La Sкaßalqaatsaя Lun 22 Ott 2012 - 13:16

mah, nn sono molto d'accordo con molte cose che dice. probabilmente nn ho capito io dove vuole andare a parare
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Messaggio Da miss marple Mar 23 Ott 2012 - 12:17





SALVA SALLUSTI
Diffamazione, ok Commissione
Niente carcere, restano le multe
Ddl SalvaSallusti: confermate le maximulte, anche per offese sui social
ROMA - Il ddl sulla diffamazione 1dovrebbe approdare domani nell'aula del Senato dopo la conclusione dell'esame in Commissione giustizia. Ad annunciarlo al termine dei lavori di stamani il presidente della commissione Filippo Berselli. Il ddl toglie il carcere tra le pene previste in caso di diffamazione a mezzo stampa, mentre le multe vanno da 5 a 100 mila euro, sia pure, grazie ad un emendamento approvato in tal senso, commisurate alla gravità e alla diffusione della testata.

Via anche la riparazione pecuniaria (resta solo il risarcimento in sede civile). Confermata anche, come pena accessoria, l'interdizione dalla professione da uno a 6 mesi che potrebbe essere prolungata fino a tre anni in caso di recidiva reiterata. E' stata eliminata la norma anti-Gabanelli che mirava a rendere nulle le clausole contrattuali che accollano all'editore il risarcimento sollevando dalla responsabilità civile il giornalista.

Arriva poi la novità dell'aggravante per diffamazione organizzata, quella che la relatrice Silvia della Monica (Pd) definisce "anti-macchina del fango": quando concorrono dolosamente all'attribuzione di un fatto determinato (poi ritenuto diffamatorio) più attori oltre all'autore materiale del testo.

Quanto ai siti internet, viene specificato che le pene si applicheranno solo "alle testate giornalistiche diffuse per via telematica". Ma il nodo resta aperto perché c'è chi vorrebbe che sia ulteriormente precisato che le testate on line a rischio saranno solo le edizioni telematiche dei giornali cartacei e chi, come il Pdl, vorrebbe che la stretta sia ancora più stringente includendo tutte le pubblicazioni web (e quindi anche i blog). "Questa questione la vedremo in aula", spiega della Monica.

Il testo, che doveva approdare in assemblea questo pomeriggio, slitterà a domani visto che deve essere messo a punto l'articolato e fissato il termine per gli emendamenti. Giacomo Caliendo, che ha ritirato la norma anti-Gabanelli, deciderà se ripresentarla.

Oggi l'Fnsi ha organizzato un presidio per "difendere il diritto ad una corretta informazione". Si terrà a Roma, al Pantheon, alle 17,30.

Quindi chi offende con parolacce e via dicendo su fb e twitter paga?
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Messaggio Da miss marple Mar 23 Ott 2012 - 14:21


http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_23/apicella-silvio-compro-casa-mia-fu-un-favore_1763f5a6-1cd9-11e2-99b8-aac0ed15c6ac.shtml

IL CANTANTE E L'EX PREMIER
Apicella: «Silvio comprò casa mia, fu un favore»
La villetta del cantante acquistata da una società di Berlusconi e Fininvest alla vigilia del processo Ruby



Silvio Berlusconi e Mariano Apicella (Ap)
Brutta storia.
«Non si permetta...».
Se non è brutta, però, è almeno strana.
«Ooooh! Ma qui state pazziando tutti? Ancora con la storia di quella casa?».
Ancora. Lei ha venduto quella casa e poi è andato al tribunale di Milano, a testimoniare nel processo Ruby. E siccome... «Vabbuò... la rispiego anche a lei. Allora: io tenevo un appartamento a Cecchina, sotto Albano, ai Castelli Romani, e l'ho venduto. Ma è tutto in regola. Ho pagato tasse e controtasse. Potete controllare...».
La racconti meglio.
«Eh... sì... L'appartamento di 105 mq l'ho venduto a 280 mila euro, pure sotto prezzo, perché quello ne valeva almeno 290 mila».
A Cecchina? Guardi che Cecchina è una frazioncina nella campagna romana. E lì, un appartamento accatastato «popolare» di quattro vani e mezzo, valeva, e vale, la metà.
«Ma che ne sa lei? Ma come si permette? Ma tu guarda che roba...».
Ho controllato.
«Però non sa che l'appartamento è in una strada piena di negozi, vicino alla stazione ferroviaria e...».
Apicella, chi gliel'ha comprato quell'appartamento? «Un'immobiliare...».
Coraggio: un'immobiliare...
«Mhmm.. Un'immobiliare vicina a Silvio Berlusconi... embé? E che non si può? E che è peccato?».
L'immobiliare Dueville, come ha raccontato Il Fatto , è partecipata al 40% dalla Dolcedrago di Berlusconi e per il restante 60% da due delle ventidue società che controllano Fininvest. Curiosa coincidenza che proprio...
«E quello, Berlusconi dico, è una persona che ha un sacco di soldi e, generosamente, mi ha voluto fare un piacere. È vietato fare un piacere a un amico?».
Un piacere?
«E certo... vede: io, sempre a Cecchina, avevo messo gli occhi su una villetta che poi, infatti, ho comprato. Il guaio è che se non fossi riuscito a vendere subito il mio appartamento, l'affare rischiava di sfuggirmi...».
Quindi, non solo l'appartamento le è stato sopravvalutato: ma le è pure stato acquistato in fretta, in un periodo che, come tutti sanno, il mercato immobiliare è praticamente bloccato, e vendere una casa è complicatissimo.
«Ufff!... Ripeto: Berlusconi ha voluto farmi una cortesia. Sì, è così: ora mi fa il santo piacere di spiegarmi dove sta il problema?».
Apicella, le sembra normale che alla vigilia di un processo un imputato compri casa a un testimone?
«Sa qual è la verità? È che siete tutti divorati dall'invidia!». Dall'invidia?
«Sììììì! Perché di quel sant'uomo, di Berlusconi intendo, vorreste essere tutti amici. E invece, guarda un po', quello è amico mio. E mi vuole pure bene... Tiè!».
Curioso, comunque, che la stessa agenzia immobiliare abbia acquistato un appartamento anche a Danilo Mariani, il pianista di Arcore, pure lui testimone nel processo Ruby.
«E che ci posso fare, io? Sarà stata una coincidenza».
Una coincidenza?
«Ma perché, scusi: lei non ci crede alle coincidenze? Caro mio, la vita è fatta di coincidenze, noi viviamo appesi alle coincidenze...».
Mah.
«Senta, parliamoci chiaro: lei pensa forse che io, siccome mi è stato comprato quell'appartamento, sono poi andato in aula, al processo, a raccontare il falso? Io in tribunale ho detto la verità! Finché io stavo sveglio e non me ne andavo a letto, lì, ad Arcore, non succedeva niente di scabroso. E suppongo non succedesse neppure dopo...».
( Un anno fa, il Cavaliere e Mariano Apicella hanno inciso insieme un album. Titolo: «Il vero amore» ).
Fabrizio Roncone

Avrei anch'io la casa da vendere, dite che ad Arcore qualcuno potrebbe essere interessato?
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Messaggio Da miss marple Mer 24 Ott 2012 - 11:12

http://www.repubblica.it/politica/2012/10/24/news/ddl_diffamazione_introduce_il_diritto_all_oblio_con_multe_da_cinquemila_a_centomila_euro-45190867/?ref=HREC1-7


IL CASO
Ddl diffamazione introduce il diritto all'oblio
con multe da cinquemila a centomila euro
Nel testo approvato in commissione Giustizia al Senato una norma introduce per la prima volta il diritto a richiedere la cancellazione dei propri dati personali se non sussiste più il diritto di cronaca.
Diffamazione, ok Commissione
Niente carcere, restano le multe
ROMA - Tra le pieghe della legge salva-Sallusti 1, che cambia le norme sulla diffamazione, c'è una novità dirompente per la vita del web: viene istituito il diritto all'oblio. Ossia quello di "chiedere a un sito web o a un motore di ricerca di cancellare un articolo, un link, un'immagine dove i nostri dati personali sono usati in modo da offendere la nostra reputazione e senza che ci sia il legittimo diritto di cronaca", spiega Fulvio Sarzana, avvocato esperto di questi temi, che ha seguito in prima persona il parto della norma.

E le multe sono ingenti: da 5 a 100 mila euro. Va premesso che il testo, appena approvato in commissione al Senato, deve ancora essere approvato dall'aula di Palazzo Madama e poi dalla Camera, quindi può cambiare. Ma l'intento è evidente: "Inserire il diritto all'oblio nel nostro ordinamento, come già riconosciuto da una sentenza della Cassazione di aprile, come richiesto dal Garante della Privacy e da un regolamento Ue che entrerà in vigore la prossima primavera", spiega Sarzana.

"Nella sostanza - continua Sarzana - significa che chiunque potrà chiedere di togliere dal web, da un motore, da un archivio pubblico di un giornale, il riferimento a un fatto che non è più protetto dal diritto di cronaca. Per esempio, una vecchia condanna o un'imputazione". Il diritto di cronaca varrebbe ancora per una vecchia

condanna subita da un politico, ma non per quella di un comune cittadino.

Tutto questo "fermo restando il diritto di ottenere la rettifica o l'aggiornamento delle informazioni contenute nell'articolo ritenuto lesivo dei propri diritti". Ma se la legge passasse così l'interessato potrà "chiedere ai siti internet e ai motori di ricerca l'eliminazione dei contenuti diffamatori o dei dati personali trattati in violazione della presente legge", si legge nel testo.

Il gestore del sito può comunque tenere il contenuto in questione nel proprio archivio, purché non lo renda pubblico. Se il sito non rispetta la richiesta di "diritto all'oblio", l'interessato può chiedere a un giudice di imporglielo. "L'interessato, in caso di rifiuto o di omessa cancellazione dei dati, ai sensi dell'articolo 14 del decreto legislativo n. 70 del 2003 può chiedere al Giudice di ordinare ai siti internet e ai motori di ricerca la rimozione delle immagini e dei dati ovvero inibirne l'ulteriore diffusione". Il giudice può poi applicare una multa da 5 a 100 mila euro.

Se l'interessato è deceduto, questa facoltà può essere esercitata dagli eredi o dal convivente (anche se questa parte sulle coppie di fatto, assicura un deputato Pdl, è un refuso e sarà cancellata).

Questa sul diritto all'oblio è la sola novità, nel salva-Sallusti, che colpisce tutti i siti web (giornalistici e non). Gli altri articoli, specifici sulla diffamazione riguardano solo le testate giornalistiche (online o non).

La materia si presta a interpretazioni, certo: dove finisce il diritto di cronaca e dove inizia il diritto all'oblio? Tema spinoso e complesso. E forse meriterebbe ben altro approfondimento, anche considerato l'imminente regolamento Ue. Secondo un altro avvocato esperto della questione, Guido Scorza, il testo è ambiguo e darà il diritto a rimuovere qualsiasi contenuto ritenuto offensivo dei propri dati personali. In nome della privacy, insomma, si rischia di soffocare la libertà di internet: "Il problema è che le multe hanno lo stesso importo a prescindere che il sito sia o no testata giornalistica", dice invece Sarzana.

Ma se la norma impone che le multe, nel penale, partono da 5 mila euro, il giudice non potrà far pagare di meno a un blogger o a un utente che non ha ubbidito al diritto all'oblio. È questo il deterrente che può far saltare i delicati meccanismi della libertà di espressione online. Non solo su blog, ma anche su Facebook o sui forum: ovvero ovunque sia possibile scrivere o pubblicare un'immagine.
Alessandro Longo . 24 ottobre 2012



Checché ne dicano i giornalisti, io ritengo giusto il diritto all'oblio. Non per gli uomini pubblici, intesi come amministratori locali o parlamentari ai quali viene affidata la cosa pubblica
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Messaggio Da La Sкaßalqaatsaя Mer 24 Ott 2012 - 12:24

dipende da come viene regolamentata la cosa, da come viene applicata e, ovviamente, aggirata o cmq sfruttata.

questi mo mo se ne escono con sta cosa. perchè è sallusti, se era il dirttore di un qualsiasi giornale di provincia se ne parlava uno o due giorni, SE se ne parlava e poi ciao.

roba da togliere la lettera R dalla tastieLa e cominciaLe a scLiveLe tutti così. così ci abituiamo prima.
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Messaggio Da miss marple Mer 24 Ott 2012 - 14:34

Scass, guarda che sono due cose diverse.
Sallusti è incorso nel reato di diffamazione aggravata che è una cosa, io sto parlando dell'articolo della stessa legge che prevede il diritto all'oblio per i cittadini comuni che non hanno a che fare con la cosa pubblica, quindi che non amministrano il patrimonio nazionale. Per i politici invece ci vorrebbe la memoria mooooooolto più lunga e meno posizioni ad angolo retto da parte dei giornalisti
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Messaggio Da miss marple Gio 25 Ott 2012 - 14:27

Polemiche in rete per il nuovo spot del ministero dell’Istruzione sulla scuola pubblica: “E’ uno scandalo”, “Siete degli ipocriti”, sentenzia il popolo di Internet. Perché? Perché la location scelta dal Miur è una scuola privata. E neanche italiana. E’ la “Deutsche Schule Mailand”, la scuola tedesca di Milano. Un bel modo per “portare a scuola i tuoi sogni”, come recita lo slogan. “Cerchiamo con tutte le forze di cambiare ciò che non va”, dice la voce del testimonial Roberto Vecchioni. Forse la prima cosa da fare sarebbe cambiare spot
23 ottobre 2012



Surprised boh Evil or Very Mad
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Messaggio Da sturmunddrang Gio 25 Ott 2012 - 15:46

signur
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Messaggio Da miss marple Dom 28 Ott 2012 - 12:39



Surprised boh naaaah
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Messaggio Da sturmunddrang Dom 28 Ott 2012 - 18:06

si, ma dov'è è stato fatto il video??
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Messaggio Da miss marple Dom 28 Ott 2012 - 19:37

nella bergamasca Very Happy
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Messaggio Da sturmunddrang Dom 28 Ott 2012 - 21:56

eh, sarà in montagna Smile
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Messaggio Da miss marple Ven 2 Nov 2012 - 21:58

lo metto qui anche se ci sarebbe voluto uno spazio in arte-fare

http://www.repubblica.it/speciali/arte/recensioni/2012/11/01/news/ritratto_aulenti-45731796/?ref=NRCT-45723180-1



IL PERSONAGGIO
Aulenti, archistar "artigianale"
mai travolta dalle mode
Nata a Udine da genitori meridionali, girò l'Italia e il mondo. Oltre alle sue opere, va ricordato il suo impegno civile e politico. Nel 2009 con Gregotti e Fuksas lanciò sul nostro sito un appello contro il piano casa del governo Berlusconi
di FRANCESCO ERBANI


Gae Aulenti, morta oggi a Milano 1 poco prima di compiere gli 85 anni, era un personaggio popolare sulla scena dell'architettura italiana ed europea, ma non ha mai partecipato allo star system. È stata un'architetta che si è misurata con le mode, ma senza farsene travolgere, conservando un'attitudine artigianale.

Nasce vicino a Udine, ma le sue origini familiari sono meridionali, un padre pugliese, una madre napoletana, un nonno che aveva insegnato a Palermo. Il nome Gae, un vezzeggiativo per Gaetana, porta iscritto questo versante geografico. Tutta la sua formazione è però divisa fra Firenze, dove studia al liceo artistico, Torino, dove si trasferisce negli anni di guerra, Biella, da dove parte per piccole missioni di staffetta partigiana durante la Resistenza. Nel 1948 è a Milano, al Politecnico, dove si laurea nel 1953. Due anni dopo entra nella redazione di Casabella diretta da Ernesto Nathan Rogers, che seguirà poi come assistente di Composizione architettonica, nella seconda metà degli Anni Sessanta (prima aveva lavorato a Venezia con Giuseppe Samonà).

Ma non è l'università il luogo migliore dove esprimersi. La Milano fra gli anni Cinquanta e Sessanta è quella del design industriale, della riproducibilità per il consumo di oggetti che dovrebbero rendere più agevole il lavoro e la vita quotidiana. E in questo laboratorio di idee Gae Aulenti
forma il proprio gusto, sperimenta la propria disciplina. Il design, l'arredo, gli interni: la sua sensibilità si modella intorno ai bisogni di una società che conquista il benessere. Era una Milano che lei ha più volte raccontato, le regie teatrali di Luchino Visconti, l'industria culturale, Elio Vittorini. Rogers, poi, spalancava le finestre sugli orizzonti del moderno e del razionalismo in Europa e nel mondo. Lui stesso, insieme a Belgiojoso e Peressutti e poi Gio Ponti, Albini, Bottoni, Gardella.

Aulenti conosce Olivetti, e i suoi primi lavori sono uno show room per l'azienda di Ivrea a Parigi e a Buenos Aires. Ma, a un certo punto, anche Milano le sta stretta. Dall''80 all'86 progetta e realizza la trasformazione della Gare d'Orsay nel Musée d'Orsay per raccogliere in questo grande edificio eclettico di fronte al Louvre i quadri degli impressionisti e dei post-impressionisti. Esito discusso, troppa preponderanza d'allestimento, sovrabbondanza di materiali. Il risultato è comunque un museo fra i più visitati in Europa, portatore di un marchio culturale di sicura attrazione.

E in effetti i musei sono il luogo della più attiva sperimentazione di Gae Aulenti. A Parigi seguiranno il Museo nazionale d'arte moderna al Centre Pompidou, a Barcellona il Museo d'arte catalana, un lavoro che la tiene impegnata quasi vent'anni (si chiude solo nel 2005). Verranno poi le ristrutturazioni di Palazzo Grassi a Venezia, acquistato dalla Fiat, e delle Scuderie del Quirinale a Roma, quindi lo Spazio Oberdan a Milano, il Castello Estense di Ferrara. L'ultimo intervento di questo genere è a Palermo, in Palazzo Branciforte, nel centro storico della città.

Dal nucleo antico di Palermo a quello di Napoli. Gae Aulenti ha raccolto con forte tempra creativa la sfida di trasformare in luoghi attraenti le stazioni della metropolitana. Un luogo pubblico, uno spazio frequentato dai più abbienti, ma soprattutto dai meno abbienti, che l'amministrazione voleva elevare di rango anche estetico. Gae Aulenti ne ha realizzate due di stazioni: quella al Museo Nazionale Archeologico e quella a Piazza Dante. Di lei non vanno dimenticate le opere di design, le lampade, i tavoli e il grande edificio per l'Istituto italiano di cultura a Tokyo.

Ma un altro tratto che la Aulenti lascia di sé è quello civile e politico, le sue battaglie perché Milano tornasse all'altezza di una dignità culturale smarrita o l'appello, promosso su repubblica.it nel 2009 2 insieme a Vittorio Gregotti e Massimiliano Fuksas contro il Piano casa voluto dal governo Berlusconi: "Le licenze facili e i permessi edilizi fai da te", si leggeva, "decretano la fine delle nostre malconce istituzioni. Il territorio, la città e l'architettura non dipendono da un'anarchia progettuale che non rispetta il contesto, al contrario dipendono dalla civiltà e dalle leggi della comunità".
(01 novembre 2012):

Il museo d'Orsay è meraviglioso ma ho sempre detestato il progetto ''p.le Cadorna'' a Milano.

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Messaggio Da miss marple Sab 3 Nov 2012 - 12:36

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_novembre_3/chiudono-tv-lombarde-telereporter-telecampione-costi-digitale-2112538883856.shtml

LUNEDÌ CALA IN SIPARIO PER LE DUE STORICHE EMITTENTI
Telereporter e Telecampione,
fine delle trasmissioni
A rischio quindici tv locali lombarde. Costi, digitale e frequenze: «Bocciata la qualità»

MILANO - Fine delle trasmissioni per Telereporter e Telecampione. Il conto alla rovescia è già cominciato e il sipario calerà lunedì, 5 novembre. Quel giorno le due emittenti della syndication nazionale Odeon, controllata dal gruppo Profit, cesseranno le attività. Addio tg e programmi per due canali storici del «telecomando lombardo» e addio posto di lavoro per 56 dipendenti su 97, tra giornalisti e tecnici. «Per Natale, come regalo, riceveremo il licenziamento», dice Teresa Mastrandrea, rappresentante sindacale.

Un epilogo che rischia di riproporsi entro fine anno anche per altre tv locali della nostra regione, con una quindicina delle 35 piccole televisioni della Lombardia che corrono il pericolo di spegnere per sempre le telecamere. Le cause? Crisi del mercato pubblicitario (-20% nel 2012); crollo dei contributi pubblici (da 150 a 60 milioni di euro l'anno), massicci investimenti tecnologici per il passaggio dall'analogico al digitale terrestre (in media 1,5 milioni di euro). Un grido d'allarme aggravato poi dal nuovo bando per le frequenze, che penalizza le micro tv e concede incentivi per la rottamazione dei ripetitori. Una leva quest'ultima che a Odeon hanno subito sfruttato: spegnendo una serie di impianti, incasseranno dallo Stato complessivi 22 milioni di euro di bonus. Una manna per il gruppo Profit, in crisi dal 2009, e che lo ha spinto a far scorrere i titoli di coda per Telereporter (nata nel 1977) e Telecampione (classe 1980).

Altre tv, però, tremano in Lombardia. A provocare le scosse è soprattutto la riassegnazione delle frequenze, dopo che i canali dal 61 al 69 dovranno essere ceduti alle compagnie telefoniche. Una cessione che allo Stato frutterà introiti per 4 miliardi di euro e che permetterà di erogare incentivi alle tv che decidono di non andare più in onda. Ma a minare il futuro delle televisioni regionali sono anche i criteri stessi per aggiudicarsi le frequenze, che tendono a favorire le emittenti che hanno un maggior bacino d'utenza. «Non si premiano né la qualità dell'informazione né il merito imprenditoriale, ma soltanto l'estensione del segnale. Ecco perché questo bando è una lotteria», dice Katia Sala, direttore di Teleunica di Lecco e Sondrio.

Pubblicità e finanziamenti pubblici in caduta libera completano il quadro critico. Un panorama al centro del mirino sia al Pirellone nei mesi scorsi, sia qualche giorno fa a Palazzo Marino. Enrico Mandelli, direttore di 7 Gold: «Il moltiplicarsi di canali ha portato Rai e Mediaset a offrire spazi per gli spot a prezzi stracciati, con la conseguenza che i nostri investitori sono fuggiti da loro». Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia e Antennatre: «Replicare i fatturati d'oro degli anni 80 è impossibile. Però la situazione attuale è allarmante, soprattutto perché né lo Stato, né gli enti locali erogano più fondi». Pesano sui bilanci gli investimenti sostenuti il cosiddetto switch-off: «Per il passaggio dall'analogico al digitale - spiega Gianni Visnadi, direttore di Telenova - abbiamo speso 4 milioni di euro e aperto allo stesso tempo altri due canali, ma senza ricevere nessun aiuto economico».
Paolo Marelli


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Messaggio Da miss marple Mar 6 Nov 2012 - 16:08


Battiato, assessore ma non lascio musica
06 Novembre 2012 16:05 CULTURA E SPETTACOLO

(ANSA) - ROMA - ''Scendo in campo volentieri, ma aggiungo parzialmente, perche' non posso e non voglio cambiare mestiere''. Cosi' Franco Battiato spiega la decisione di fare l'assessore regionale alla Cultura in Sicilia, maturata anche dopo aver visto in tv il neo governatore Rosario Crocetta, che ha trovato ''travolgente''. ''Non voglio stipendio - sottolinea il cantautore - per essere libero di lasciare l'incarico da un momento all'altro''. E poi: ''Assessore mi offende, chiamatemi Franco, e saro' Franco''.
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Messaggio Da sturmunddrang Mar 6 Nov 2012 - 16:40

sono curiosa di vedere se riesce a concludere qualcosa, speriamo chissà



qui invece l'aggiornamento sull'assessorato alla rivoluzione di Sgarbi sorrisodiscuse

http://www.targatocn.it/2012/10/07/leggi-notizia/argomenti/eventi/articolo/sgarbi-assessore-alla-rivoluzione-trascina-il-pubblico-a-saluzzo-tra-arte-cultura-e-politica.html#.UJk71G9mIl8
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Messaggio Da miss marple Gio 8 Nov 2012 - 12:24

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http://cultura.panorama.it/libri/fumetto-alda-merini

Dal libro Ci sono notti che non accadono mai. Canto per Alda Merini di Silvia Rocchi (Edizioni BeccoGiallo)

Alda Merini, protagonista di un fumetto. In versi
Un graphic novel ricorda la poetessa che ci ha lasciato nel 2009

di Eugenio Spagnuolo
Non aspettatevi una biografia a fumetti. Non in senso tradizionale, almeno. Ci sono notti che non accadono mai. Canto a fumetti per Alda Merini di Silvia Rocchi (Edizioni BeccoGiallo, Euro 18) è piuttosto un racconto grafico dove la poetessa milanese, scomparsa nel 2009, è protagonista di due narrazioni che si sviluppano su piani paralleli. Nella prima l'autrice si misura con la quotidianità di Alda Merini. Prova a immaginarla e a disegnarla tra luoghi a lei sacri, come i navigli e la stanza di un ospedale psichiatrico. E' una storia di poche parole, dove la poesia è quasi sempre sotto-traccia (ma c'è). Nella seconda invece si libera il furore poetico: Alda Merini, tratteggiata in abito rosso, parla solo con i suoi versi. E Milano lascia il posto a uno sfondo onirico e impalpabile. Le narrazioni si incrociano sulla pagina, lasciando al lettore la suggestione di miscelarle o separarle.
In entrambe le storie, ma forse sarebbe più giusto pensare a un unico racconto a fumetti fatto di realtà e sogno, la matita non è mai lieve, perché deve rendere conto di un'esistenza che lo è stata solo in parte. E il volto della Merini è sfumato, quasi che l'autrice voglia evitare di intromettersi nella sua vita reale. Il manicomio è solo accennato, così come i suoi amori tragici e avventurosi.
L'incursione si conclude con un'appendice di due pagine che raccoglie le poesie della Merini da cui sono stati tratti i dialoghi. Ed è allora che il graphic novel rivela la sua vera essenza. Non biografia, ma bella e preziosa introduzione all'opera di una tra i più grandi poeti italiani.

Questo libro sar sicuramente nella mia libreria Smile
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Messaggio Da miss marple Lun 12 Nov 2012 - 16:02

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/12/terremoto-del-belice-a-44-anni-di-distanza-camera-stanzia-10-milioni/411033/

Terremoto del Belice, a 44 anni di distanza la Camera stanzia 10 milioni
Lo prevede un emendamento del deputato siciliano Giuseppe Mariniello del Pdl. I fondi serviranno a definire i contenziosi in atto e a ripartire i contributi attraverso un decreto del ministero delle Infrastrutture. Le risorse verranno prelevate dal Fondo per lo Sviluppo e la coesione




A 44 anni di distanza il terremoto del Belice ha ancora effetti sul bilancio italiano. Non si tratta di pochi spiccioli ma di 10 milioni di euro. Lo prevede infatti un emendamento a firma di Giuseppe Marinello, deputato siciliano del Pdl e approvato dalla commissione Bilancio della Camera che ha all’esame la Legge di Stabilità. Per quanto riguarda le risorse ai quattordici paesi della Valle, esse serviranno anche a definire i contenziosi ancora in atto e a ripartire i contributi attraverso un decreto del ministero delle Infrastrutture.

Poiché come ha anche chiarito il ministro dell’economia Vittorio Grilli la coperta è corta e c’è sempre bisogno di trovare una contropartita economica, in questo caso i soldi arriveranno da un taglio corrispondente del Fondo per lo Sviluppo e la coesione. Soldi che di solito vengono usati per interventi speciali. Nuove polemiche in vista, quindi, dopo i tagli alla sanità con la perdita di più di 7mila posti letto o l’aumento dell’Iva, senza scomodare la questione, per fortuna risolta, dei malati di Sla anch’essi colpiti dalla mancanza di fondi.

Il sisma all’epoca provocò circa 370 morti, mille feriti e oltre 70mila senzatetto e le sue sfortunate vittime sono venute alla ribalta in maniera ciclica, perché ogni governo che si alterna al potere usa la leva delle accise per reperire fondi in maniera celere. Tasse che per il terremoto avvenuto il 15 gennaio del ’68 ammontarono nel momento della loro introduzione a 10 lire e che sono tuttora applicate.



Dò ragione all'Unione Europea che ci ha tagliato i fondi per i disastri.
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Messaggio Da miss marple Mer 14 Nov 2012 - 14:07

http://www.corriere.it/economia/12_novembre_13/il-miglior-posto-di-lavoro-al-mondo-vince-sas-crolla-microsoft_8af9d7e4-2dd5-11e2-9fd6-1d698914d372.shtml#commenti

Vince Sas, crolla Microsoft
Il criterio è la «felicità» dei dipendenti che hanno dato i voti alle aziende per credibilità, rispetto, equità, orgoglio e cameratismo

C'è il maggiordomo che va a pagare la bolletta che, puntualmente, riusciresti a far scadere un'altra volta tra le decine di incombenze giornaliere. I papà hanno un manuale sui propri diritti in ufficio e gli stagisti, nel 90% dei casi, vengono assunti. È Sas Institute il miglior posto di lavoro al mondo. A sancirlo, il timbro di Great Place to Work che ha presentato la classifica mondiale 2012 a San Francisco.
IL CROLLO DEL GIGANTE - Sas, gigante del software, famoso soprattutto per la business intelligence, è riuscito a scalzare Microsoft, quest'anno retrocesso dalla prima alla quinta posizione. Un declassamento che non deve far molto piacere al colosso di Redmond e non solo perché al secondo posto c'è Google, che ad ottobre ha superato Microsoft per capitalizzazione di mercato (medaglia d'argento per NetApp). Qualcuno penserà che trattasi pur sempre di una graduatoria etica e che le aziende, di questi tempi, hanno ben altri numeri a cui pensare. Il punto però è che il work-life balance è sempre più una questione economica.

IL FATTORE F - Lo chiamano Fattore F (come felicità) e, secondo una serie di articoli pubblicati dalla "Harvard business review", è un ottimo generatore di performance professionali. Com'è noto, alcune indagini sostengono che i dipendenti "felici" abbiano una produttività del 31% superiore alla media. Non solo: vendono il 37% in più e possiedono una creatività tripla di chi invece si dichiara insoddisfatto. «Abbiamo analizzato la performance finanziaria delle migliori imprese dal 97 al 2010 - conferma Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work Italia - ed è in media tre volte superiore all'andamento di mercato».

I GIUDIZI - A giudicare l'ambiente di lavoro poi, sono proprio i dipendenti. Le promozioni vanno a chi le merita di più? Qui è possibile lavorare divertendosi? Le persone sono pronte a dare qualcosa in più per portare a termine il lavoro? È rispondendo a domande di questo tipo che i lavoratori decidono il posto in graduatoria della loro azienda. Cinquantanove domande su macrotemi come credibilità, rispetto, equità, orgoglio e cameratismo. «In tutti questi anni abbiamo valutato 5.500 organizzazioni in tutto il mondo distribuendo 3 milioni e mezzo di questionari - precisa Zollo -. Il punteggio finale dipende per due terzi dalle risposte dei lavoratori e per un terzo dalle valutazione effettuate da noi sulle politiche e pratiche di gestione delle risorse umane». La classifica, che vanta oggi 25 anni di storia, trae le sue origini da un'intuizione di Fortune che chiese a due giornalisti finanziari, Robert Levering e Milton Moskowitz, di scrivere un libro intitolato "The 100 Best Companies to Work for in America". Una missione che i due definirono «improbabile» ma su cui oggi si basa il business di questa società fondata nel 1992.

IL SEGRETO - La fiducia, secondo GPTW, è la chiave di tutto. Come quella che un certo Larry Page diede a un gruppo di ingegneri della grande G per un «20% time project». I tecnici di Google potevano (e possono tuttora) impiegare il 20% del loro tempo per lavorare su qualsiasi cosa a loro piacimento, con autonomia di tempo, obiettivi, squadra e tecnica. Sono nati così Gmail e Google News.

Corinna De Cesare
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