robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
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sunflower
miss marple
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
mann è vero dai
e poi le unghione sono il miosegno distintivo, si ricordano tuti a distnza di anni. nn solo per le unghie a dire il vero ma questa è una cosa che ancora d evo capire e che forse nn capirò mai
e poi le unghione sono il miosegno distintivo, si ricordano tuti a distnza di anni. nn solo per le unghie a dire il vero ma questa è una cosa che ancora d evo capire e che forse nn capirò mai
La Sкaßalqaatsaя- Admin
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
infatti,perchè sei unica proprio così come sei!
ognuno ha la propria originalità e le unghie sono davvero un tuo tratto distintivo ormai,un segno di riconoscimento praticamente!
ognuno ha la propria originalità e le unghie sono davvero un tuo tratto distintivo ormai,un segno di riconoscimento praticamente!
sunflower- Messaggi : 2282
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
io cmq lo shampoo da Scass non me lo faccio fare.....ecco
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
ehm ho paura che mi fai lo scalpo
miss marple- Messaggi : 5556
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miss marple- Messaggi : 5556
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
miss marple ha scritto:io cmq lo shampoo da Scass non me lo faccio fare.....ecco
ahahah ma no dai.
cioè delle unghie così artistiche sono sicuramente impegnative da gestire ,ma penso che sia principalmente una questione di abitudine. cioè ormai scass secondo me è abituatissima,altrimenti come farebbe a fare tutto ogni giorno?
ormai è senz'altro perfettamente in grado di fare qualsiasi cosa senza problemi!
sunflower- Messaggi : 2282
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
miss, te l'hanno mai detto che chi critica compra?
sturmunddrang- Admin
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
ma infatti, ho detto che sarei interessata a un servizio unghioni per il matgrimonio di mio figlio, cosa devo dire di più?
Poi io e Scassa ci conosciamo bene, fanno ormai 4 anni, lei sa che io l'apprezzo anche per le sue eccentricità
Poi io e Scassa ci conosciamo bene, fanno ormai 4 anni, lei sa che io l'apprezzo anche per le sue eccentricità
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
ehe. scusa quando mi hai detto che vuoi le unghie per il matrimonio?? cmq se hai un giorno libero ci organizziamo e te le faccio per prova così vedi come te le senti
La Sкaßalqaatsaя- Admin
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
l'ho scritto sotto alle foto che aveva messo Sun con gli unghioni con su i mughetti
dov'erano? forse in balocchi
dov'erano? forse in balocchi
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
qui si parla d'Islanda, un posto che so caro a Scass
però se ne parla in termini negativi, diciamo un non paradiso, quindi l'ho messo qui:
‘Islanda, lavoro e affitto in nero. Tra vichinghi, vita cara e squali all’ammoniaca’
“Gli islandesi? In inverno li vedi in giro in maglietta e infradito. Si soffiano il naso senza fazzoletto, fuori dal finestrino dell’auto, ruttano e si mettono le dita nel naso in pubblico. Credono di essere dei vichinghi. Poi in estate con un po’ di sole si bruciano la pelle. Tutto l’anno bevono come spugne e in preda all’alcol diventano aggressivi. Birra e whisky li fanno in casa. Sono curiosi, a volte disponibili, per di più orgogliosi. Per gli scandinavi sono dei malavitosi”. L’Islanda vista da loro: Riccardo Mazzei, 35 anni, e Tamara Ricotta, 39, di Macerata ma da aprile abitanti dell’isola delle contraddizioni. Che ci sono, eccome. Dove si vestono a cipolla: “Doppio o triplo strato di pantaloni perché il vento dà fastidio. Ci possono essere oltre trenta gradi di escursione termica: dai 25 gradi sulla costa ai meno 12 a soli venti chilometri di distanza”. Anche il paesaggio è schizofrenico: “Nel giro di pochi metri passi dal ghiaccio, alla neve, al muschio e lichene e niente di più. Le stagioni di mezzo non ci sono. E l’estate dura un paio di settimane”.
Cosa ci fanno Riccardo e Tamara tra gli islandesi? L’approdo è per caso. La fuga dall’Italia risale al novembre 2012. Prima destinazione: Danimarca. “Con la crisi avevamo perso tutto: lavoro, casa, macchina”. Si sono indebitati e il lavoro stagionale era la formula migliore per fare soldi in poco tempo. “Abbiamo lavorato in una fattoria con le mucche come volontari con vitto e alloggio spesato: almeno ci siamo garantiti un tetto per l’inverno. Scaduto il contratto, abbiamo risposto all’annuncio della serra in Islanda. Ci piace l’agricoltura, magari con vitto e alloggio incluso”. Per questo in Italia mandano il curriculum solo in Valle d’Aosta e in Trentino Alto Adige dove è più facile trovare soluzioni del genere. Ma, per ora, ancora niente da fare.
Oggi Riccardo e Tamara per sbarcare il lunario coltivano insalata, pomodori, cavoli, erbe e spezie, tutti geneticamente modificati (ogm): “Qui sono legali. Qui non c’è neanche l’obbligo di etichetta per gli alimenti”. I due sono scioccati. “Il lavoro in serra è uno dei più disprezzati dalla gente del posto: troppe ore, salario basso, capi sbruffoni. Per questo lo rifilano agli stranieri”. Loro guadagnano circa 1200 euro a testa al mese. E sono benvisti dalla gente perché hanno accettato di fare quel lavoro e non hanno fatto storie. Ma se osano baciarsi lungo la strada o al pub partono sono fulminati con gli occhi o ripresi. Anche dagli adolescenti. Peggio ancora se pronunciano le cose in inglese e non in islandese, anche se lo sanno benissimo: “Finché non parli nella loro lingua non ti danno quello che gli chiedi, e neppure ti guardano”. Appena possono si danno all’alcol, allora perdono il controllo e “ti saltano addosso, per baciarti, toccarti, portarti a letto. O fare a botte. Di solito evitano il contatto fisico, anche tra di loro, sono introversi e non vanno a trovarsi, oppure quando lo fanno, devono portarsi cibo e bibite da casa”.
Gli islandesi sono come il tempo, che cambia di punto in bianco. La geografia, oltre al clima rigido, conta parecchio per l’umore. Sono poco più di 320 mila anime sparse su un’isola di 103 chilometri quadrati e soltanto cinque città. In mezzo villaggi sperduti. “È una situazione alienante”, commenta Tamara. Lei e il suo ragazzo condividono un appartamento con due polacchi, ventenni, nel villaggio di Laugaras, a 30 chilometri da Selfoss e cento da Reykjavík, la capitale. Non hanno l’auto. Gliela presta il datore di lavoro una volta alla settimana per andare al supermercato più vicino, a circa mezz’ora di distanza.
Il costo della vita è altissimo. “Per un pacchetto di sigarette spendi 18 euro, per uno di tabacco 12”. Il resto costa tutto il doppio o il triplo. Eccetto i biscotti: un euro. Anche il pesce è caro come l’oro, perché la maggior parte viene esportato e qui ne rimane pochissimo”. Tanto per fare qualche esempio: 500 grammi di gamberetti valgono più di 12 euro. Mezzo chilo di pollo (da affettare): 17 euro. Dieci uova: 5 euro. Mezzo chilo di pasta: 3 euro. 500 grammi di formaggio: nove euro. Il vino è proibitivo: almeno 16 euro a bottiglia. Frutta e verdura di stagione? Rara. In compenso, tracannano beveroni vitaminici e ingurgitano quintali di integratori.
Il “nero” è di casa pure nel profondo nord. “Siamo in affitto senza contratto, paghiamo 280 euro al mese”. Il lavoro è un far west. “In nove mesi ci hanno dato solo due buste paga, il resto sottobanco. Gli straordinari invece sono pagati a forfait”. Le tasse? Argomento tabù. “Un giorno – racconta Riccardo – ho chiesto al boss che fine avesse fatto la mia taxcard, la tessera su cui lui dovrebbe caricare il pagamento delle tasse. La reazione? Mi ha preso per le braccia e mi ha rispedito a lavorare”. Tra le mura di casa gli islandesi coltivano l’erba da fumare. E fanno tanti figli, minimo tre, massimo sette. Sono corpulenti: “Mangiano pesce lesso, patate lesse, carne di cavallo, salumi locali, zuppe, testa di agnello bollita (esposte nei congelatori dei supermarket: metà o intera) o squalo lasciato marcire all’aria aperta. Si chiama hákarl e sa di ammoniaca, visto che qui lo squalo contiene un’alta percentuale di urea e sostanze tossiche”.
In aggiunta, gli islandesi non sono per niente esterofili, solo filoamericani. Alla follia. “Jeep e pick-up con le ruote alte un metro e 20, cibo pronto, tanti hot dog e la tv con attacco al satellite americano (loro hanno solo un canale nazionale)”. Ogni villaggio ha la pista di atterraggio per elicotteri e aerei. Megalomani? “Una volta un signore è atterrato con l’elicottero nel parcheggio di un supermercato, doveva fare la spesa”, informa la coppia. Comunque, in barba ai luoghi comuni, l’isola non è sinonimo di natura incontaminata e buone pratiche. “Oltre a consentire i cibi transgenici, smaltiscono i pesticidi direttamente nelle fogne – dice Tamara -. La nostra serra è fatiscente, come molte altre: vetri rotti e ovunque gatti, topi, uccelli che fanno i loro bisogni”. La storia però che non serve il gas per cucinare o riscaldare la casa perché ci sono le falde acquifere bollenti (oltre a quelle fredde) è verissima: “Girando il rubinetto al massimo del calore, l’acqua è di cento gradi. Se non stai attento, ti ustioni”.
però se ne parla in termini negativi, diciamo un non paradiso, quindi l'ho messo qui:
‘Islanda, lavoro e affitto in nero. Tra vichinghi, vita cara e squali all’ammoniaca’
“Gli islandesi? In inverno li vedi in giro in maglietta e infradito. Si soffiano il naso senza fazzoletto, fuori dal finestrino dell’auto, ruttano e si mettono le dita nel naso in pubblico. Credono di essere dei vichinghi. Poi in estate con un po’ di sole si bruciano la pelle. Tutto l’anno bevono come spugne e in preda all’alcol diventano aggressivi. Birra e whisky li fanno in casa. Sono curiosi, a volte disponibili, per di più orgogliosi. Per gli scandinavi sono dei malavitosi”. L’Islanda vista da loro: Riccardo Mazzei, 35 anni, e Tamara Ricotta, 39, di Macerata ma da aprile abitanti dell’isola delle contraddizioni. Che ci sono, eccome. Dove si vestono a cipolla: “Doppio o triplo strato di pantaloni perché il vento dà fastidio. Ci possono essere oltre trenta gradi di escursione termica: dai 25 gradi sulla costa ai meno 12 a soli venti chilometri di distanza”. Anche il paesaggio è schizofrenico: “Nel giro di pochi metri passi dal ghiaccio, alla neve, al muschio e lichene e niente di più. Le stagioni di mezzo non ci sono. E l’estate dura un paio di settimane”.
Cosa ci fanno Riccardo e Tamara tra gli islandesi? L’approdo è per caso. La fuga dall’Italia risale al novembre 2012. Prima destinazione: Danimarca. “Con la crisi avevamo perso tutto: lavoro, casa, macchina”. Si sono indebitati e il lavoro stagionale era la formula migliore per fare soldi in poco tempo. “Abbiamo lavorato in una fattoria con le mucche come volontari con vitto e alloggio spesato: almeno ci siamo garantiti un tetto per l’inverno. Scaduto il contratto, abbiamo risposto all’annuncio della serra in Islanda. Ci piace l’agricoltura, magari con vitto e alloggio incluso”. Per questo in Italia mandano il curriculum solo in Valle d’Aosta e in Trentino Alto Adige dove è più facile trovare soluzioni del genere. Ma, per ora, ancora niente da fare.
Oggi Riccardo e Tamara per sbarcare il lunario coltivano insalata, pomodori, cavoli, erbe e spezie, tutti geneticamente modificati (ogm): “Qui sono legali. Qui non c’è neanche l’obbligo di etichetta per gli alimenti”. I due sono scioccati. “Il lavoro in serra è uno dei più disprezzati dalla gente del posto: troppe ore, salario basso, capi sbruffoni. Per questo lo rifilano agli stranieri”. Loro guadagnano circa 1200 euro a testa al mese. E sono benvisti dalla gente perché hanno accettato di fare quel lavoro e non hanno fatto storie. Ma se osano baciarsi lungo la strada o al pub partono sono fulminati con gli occhi o ripresi. Anche dagli adolescenti. Peggio ancora se pronunciano le cose in inglese e non in islandese, anche se lo sanno benissimo: “Finché non parli nella loro lingua non ti danno quello che gli chiedi, e neppure ti guardano”. Appena possono si danno all’alcol, allora perdono il controllo e “ti saltano addosso, per baciarti, toccarti, portarti a letto. O fare a botte. Di solito evitano il contatto fisico, anche tra di loro, sono introversi e non vanno a trovarsi, oppure quando lo fanno, devono portarsi cibo e bibite da casa”.
Gli islandesi sono come il tempo, che cambia di punto in bianco. La geografia, oltre al clima rigido, conta parecchio per l’umore. Sono poco più di 320 mila anime sparse su un’isola di 103 chilometri quadrati e soltanto cinque città. In mezzo villaggi sperduti. “È una situazione alienante”, commenta Tamara. Lei e il suo ragazzo condividono un appartamento con due polacchi, ventenni, nel villaggio di Laugaras, a 30 chilometri da Selfoss e cento da Reykjavík, la capitale. Non hanno l’auto. Gliela presta il datore di lavoro una volta alla settimana per andare al supermercato più vicino, a circa mezz’ora di distanza.
Il costo della vita è altissimo. “Per un pacchetto di sigarette spendi 18 euro, per uno di tabacco 12”. Il resto costa tutto il doppio o il triplo. Eccetto i biscotti: un euro. Anche il pesce è caro come l’oro, perché la maggior parte viene esportato e qui ne rimane pochissimo”. Tanto per fare qualche esempio: 500 grammi di gamberetti valgono più di 12 euro. Mezzo chilo di pollo (da affettare): 17 euro. Dieci uova: 5 euro. Mezzo chilo di pasta: 3 euro. 500 grammi di formaggio: nove euro. Il vino è proibitivo: almeno 16 euro a bottiglia. Frutta e verdura di stagione? Rara. In compenso, tracannano beveroni vitaminici e ingurgitano quintali di integratori.
Il “nero” è di casa pure nel profondo nord. “Siamo in affitto senza contratto, paghiamo 280 euro al mese”. Il lavoro è un far west. “In nove mesi ci hanno dato solo due buste paga, il resto sottobanco. Gli straordinari invece sono pagati a forfait”. Le tasse? Argomento tabù. “Un giorno – racconta Riccardo – ho chiesto al boss che fine avesse fatto la mia taxcard, la tessera su cui lui dovrebbe caricare il pagamento delle tasse. La reazione? Mi ha preso per le braccia e mi ha rispedito a lavorare”. Tra le mura di casa gli islandesi coltivano l’erba da fumare. E fanno tanti figli, minimo tre, massimo sette. Sono corpulenti: “Mangiano pesce lesso, patate lesse, carne di cavallo, salumi locali, zuppe, testa di agnello bollita (esposte nei congelatori dei supermarket: metà o intera) o squalo lasciato marcire all’aria aperta. Si chiama hákarl e sa di ammoniaca, visto che qui lo squalo contiene un’alta percentuale di urea e sostanze tossiche”.
In aggiunta, gli islandesi non sono per niente esterofili, solo filoamericani. Alla follia. “Jeep e pick-up con le ruote alte un metro e 20, cibo pronto, tanti hot dog e la tv con attacco al satellite americano (loro hanno solo un canale nazionale)”. Ogni villaggio ha la pista di atterraggio per elicotteri e aerei. Megalomani? “Una volta un signore è atterrato con l’elicottero nel parcheggio di un supermercato, doveva fare la spesa”, informa la coppia. Comunque, in barba ai luoghi comuni, l’isola non è sinonimo di natura incontaminata e buone pratiche. “Oltre a consentire i cibi transgenici, smaltiscono i pesticidi direttamente nelle fogne – dice Tamara -. La nostra serra è fatiscente, come molte altre: vetri rotti e ovunque gatti, topi, uccelli che fanno i loro bisogni”. La storia però che non serve il gas per cucinare o riscaldare la casa perché ci sono le falde acquifere bollenti (oltre a quelle fredde) è verissima: “Girando il rubinetto al massimo del calore, l’acqua è di cento gradi. Se non stai attento, ti ustioni”.
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
sn di corsa lo leggo dopo
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
scassa, con questo hai già navigato?
http://www.giverviaggi.com/index.php/hurtigruten
http://www.giverviaggi.com/index.php/hurtigruten
sturmunddrang- Admin
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
no hurtigruten no ma mi piacerebe.
è un postale si ferma in tutte le stazioni anche solo per poche ore
è molto spartana ma costa un sacco di soldi ,la cabina esterna ha un oblò striminzito e di notte dormi coi tappi perchè caricano e scaricano e c'è sempre molto rumore. sarebbe affascinante farla d'inverno: sempre buio e sempre neve
è un postale si ferma in tutte le stazioni anche solo per poche ore
è molto spartana ma costa un sacco di soldi ,la cabina esterna ha un oblò striminzito e di notte dormi coi tappi perchè caricano e scaricano e c'è sempre molto rumore. sarebbe affascinante farla d'inverno: sempre buio e sempre neve
La Sкaßalqaatsaя- Admin
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
ecco, sul postale spartano potrei farci un pensierino
sturmunddrang- Admin
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
quello è davveroun bl viasggio ma costa un botto.
anche se per te vedrei benissimo dei viaggi sulle navi oceanografiche o i rompighiaccio atomici, li fanno, tipo passaggio a nordovest, vai davvero a fare l'esploratore con gli scienziati che ti spiegano la rava e la fava, quelle sono le crociere dei miei sogni un mese dall'alaska alla russia via polo ,ma si parla di tariffe tipo 15mila a testa
anche se per te vedrei benissimo dei viaggi sulle navi oceanografiche o i rompighiaccio atomici, li fanno, tipo passaggio a nordovest, vai davvero a fare l'esploratore con gli scienziati che ti spiegano la rava e la fava, quelle sono le crociere dei miei sogni un mese dall'alaska alla russia via polo ,ma si parla di tariffe tipo 15mila a testa
La Sкaßalqaatsaя- Admin
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
dobbiamo comprare un set di salvadanai
sturmunddrang- Admin
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
miss vieni anche tu
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
io sto riempiendo i maiali per il trasloco
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
costa assai??
dai pensa che poi ci vediamo !
dai pensa che poi ci vediamo !
La Sкaßalqaatsaя- Admin
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Re: robinson crusoe - viaggi e luoghi da visitare o da sognare
hai voglia se costa, c'è anche il kilometraggio da pagare
miss marple- Messaggi : 5556
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