l'arca di noè
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Re: l'arca di noè
miss marple ha scritto:
INDIA - elefante usato per la questua
...e poi si lamentano se gli elefanti caricano.... sì perché si ricordano tutto... e prima o poi....
Sherazade- Messaggi : 1605
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Re: l'arca di noè
miss marple ha scritto:eeeeeeeeeeeeeh???? assomiglia a una melanzana
va bé che oggi siamo sui 39° con umidità 70%, ma non è che hai delle visioni colturali???
sturmunddrang- Admin
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Re: l'arca di noè
Non ho capito una mazza... ma son troppo vecchia!
Sherazade- Messaggi : 1605
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Re: l'arca di noè
niente, parliamo dell'orca di ieri
sturmunddrang- Admin
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Re: l'arca di noè
Sherazade ha scritto:Non ho capito una mazza... ma son troppo vecchia!
sheeeeeeeer ma non è vero non dirlo più, non sei vecchia per niente!
sei una persona giovane e solare,anche come carattere, e come stile di vita sei più giovane anche di me fidati
tornando all'orca,ho visto le foto grazie miss sono molto belle
sunflower- Messaggi : 2282
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Re: l'arca di noè
Sher , sturm ha scambiato l'orca con una melanzana gigante
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
Sono 33 le nuove specie di formica-predatrice individuate da un biologo dell'Università di Utah nelle foreste dell'America Centrale e nei Caraibi. Ad alcuni esemplari di questi insetti minuscoli ma mostruosi sono stati dati nomi ispirati alle antiche divinità Maya (tra cui Eurhopalothrix zipacna, Eurhopalothrix xibalba, Eurhopalothrix hunhau, Eurhopalothrix semicapillum e Octostruma convallis). "Si tratta di formiche mostruose che, viste al microscopio, ricordano il film Alien.", spiega Jack Longino, entomologo e docente di biologia. "I loro ''volti'' sembrano scudi, - prosegue il professore - gli occhi sono ridotti a minuscoli puntini e le mascelle mostrano denti aguzzi". Le nuove specie sono state individuate per lo più in piccole macchie di foresta, all'interno di zone prevalentemente agricole. Si tratta di insetti più piccoli di un chicco di riso, che vivono in un habitat particolare: all'interno del legno marcio e tra le foglie morte nel sottobosco delle foreste dell'America Centrale, giocando un ruolo fondamentale nell'ecosistema. Le formiche predatrici "hanno occhi così piccoli che non sappiamo come riescano a individuare la loro preda", scrive ancora Longino nel suo studio. Si presume che si nutrano di altri insetti a corpo molle, quali ragni e millepiedi, cacciati nascondendosi sotto un sottile strato di argilla. Gli esemplari adulti si cibano di liquidi e portano le loro prede nel formicaio, dove le larve sono pronte a fagocitarle per fornire il cibo rigurgitato alle formiche più anziane. Sono circa 700.000 le specie di insetti noti, un numero destinato a crescere via via che vengono scoperti nuovi esemplari. Solo il professore Longino, ne ha scoperte 131 specie
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
troppo forte quest'orsone!!
http://video.repubblica.it/natura/colorado-cena-take-away-per-l-orso-spinge-il-cassonetto-come-un-carrello/136700/135245?ref=HRESS-4
http://video.repubblica.it/natura/colorado-cena-take-away-per-l-orso-spinge-il-cassonetto-come-un-carrello/136700/135245?ref=HRESS-4
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
ahaha
passare alla cassa, prego
passare alla cassa, prego
sturmunddrang- Admin
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Re: l'arca di noè
Gli spettacolari salti del capodoglio sono stati immortalati nel mare ligure dai documentaristi di Artescienza durante la campagna Prometeos - IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), a bordo dell'unità di ricerca dell'associazione Menkab: il respiro del mare. Obiettivo del progetto è lo studio dei canyon e delle montagne sottomarine e il loro effetto sui grandi predatori come balene e delfini
Cioè......in Liguria le balene??
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
sembra proprio di sì miss!
http://www.ligurianautica.com/santuario_dei_cetacei.asp
pensa che portano gli studenti di ingegneria ambientale del primo anno a fare una gita in mare per avere la possibilità di osservarle.
http://www.ligurianautica.com/santuario_dei_cetacei.asp
pensa che portano gli studenti di ingegneria ambientale del primo anno a fare una gita in mare per avere la possibilità di osservarle.
sunflower- Messaggi : 2282
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Età : 37
Re: l'arca di noè
quindi nn serve andare alle svalbards? però alle svalbards è fresco....
La Sкaßalqaatsaя- Admin
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Data d'iscrizione : 04.09.12
Re: l'arca di noè
ma infatti, pensavo amassero le acque molto fredde. Mia cugina abita in Canada sull'estuario del Sacramento e ogni anno lei vede la risalita delle balene dalle finestre di casa
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
aaah, ma tu allora non segui attentamente Superquark
sturmunddrang- Admin
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Re: l'arca di noè
Salviamo i nostri asini
"Rischiano l'estinzione"
Dimenticati per anni, sono ora rivalutati e protetti. Il Romagnolo, dopo molti sforzi, conta oggi 500 esemplari. Sono molto pazienti e riescono a ottenere risultati straordinari nelle situazioni difficili. Docili con i bambini, aiutano anche i turisti a portare i bagagli nelle passeggiate
Salviamo i nostri asini "Rischiano l'estinzione" UMILI lavoratori e amici dei bambini, gli asinelli in Italia sono sempre di meno. Per anni sono stati dimenticati al punto da rientrare nella categoria degli “animali reliquia”. Un gradino sopra la soglia dell’estinzione. Un vero peccato visto che, grazie alle loro qualità, gli asini (se pur pochi) vivono una sorta di seconda vita. A metà strada tra biodiversità e tempo libero. E in alcuni casi la lotta contro l’estinzione funziona. Una storia felice è quella degli asini romagnoli (una delle nove diverse razze di asini esistenti in Italia). Erano solo 76 nel 2005, oggi sono più di 520, tutti con regolare passaporto e microchip. Amati dai piccoli e dimenticati dagli adulti, gli asini sono talvolta nobilitati per le loro qualità. Più tozzi e meno nobili dei “cugini” cavalli, ispirano quella naturale simpatia che molto ha contato nel rilancio. Senza contare che il loro costo e mantenimento non raggiunge certo cifre da capogiro. «Pazienti e dolci con bambini e disabili, sono utilizzati per corsi di “Onoterapia”», spiega Alberto Minardi, presidente dell’Associazione Italiana Allevatori di Razza Asini, «aiutano il paziente a ridurre lo stress, alleviare le difficoltà emotive e migliorare la comunicazione. Sono sempre più richiesti nelle situazioni difficili e la loro pazienza è tale che ottengono risultati incredibili».
Non solo. A sorpresa gli umili asinelli contribuiscono persino al rilancio del turismo. Come? Tra le vacanze più diffuse nell’estate della crisi, a quanto pare, c’è infatti il “trekking sommeggiato”. Si tratta di passeggiate di gruppo, per periodi che vanno da pochi giorni ad una settimana e sotto la guida di un capogruppo. In queste eco gite l’asino diventa naturalmente il miglior amico del camminatore. «L’asino è abituato a portare pesi ben maggiori», aggiunge Minardi, «è l’ideale compagno di viaggio perché porta i carichi dei turisti senza fatica e mantiene un passo che non affatica neppure i più pigri». Ottime (e insospettate) qualità sono anche quelle del latte d’asina. È usato per l’alimentazione dei bambini con forti allergie, perché ha un profilo biochimico simile a quello del latte materno ed è molto più digeribile rispetto a quello di mucca e di capra, e degli anziani perché consigliato nella prevenzione dell’osteoporosi. Ma è anche indicato come base per prodotti cosmetici (la storia insegna come Cleopatra facesse grandi bagni nel latte di asina) e come forma di medicina di tipo naturale. «Non va poi dimenticata la caratteristica che rende l’asino famoso», precisa Minardi, «ed è quella di gran lavoratore. Sono solo molto prudenti e diffidenti ma poi hanno una resistenza altissima, un aiuto indispensabile in campagna ma anche negli agriturismi. Non si deve rischiare di perderli».
Di come combattere il rischio di estinzione si discuterà sabato in un convegno nazionale “L’asino tra memoria e modernità” (ad Alfero, in provincia di Forlì e Cesena). Mentre domenica si terrà il cinquantesimo “Palio dei Somari”. «Nulla è casuale nel rilancio di questo animale», spiega Minardi, «nel 2005, periodo di massima estinzione, si studiarono con attenzione undici marcatori di Dna dell’asino romagnolo e dopo un iter severo la Commissione ministeriale dell’agricoltura ne riconobbe ufficialmente la razza. Solo allora è stata inserita nel registro anagrafico delle razze e popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali». Non è la sola però. Ci sono gli asini dell’Amiata, quello bianco, quello di Pantelleria, il ragusano, il sardo il grigio siciliano e quello di Martina Franca. Tra le più rare quella di Pantelleria e dell’Asinara. Oltre, naturalmente, al Romagnolo.
ecco, giustamente Sgarbi per offendere usa capra e non asino
"Rischiano l'estinzione"
Dimenticati per anni, sono ora rivalutati e protetti. Il Romagnolo, dopo molti sforzi, conta oggi 500 esemplari. Sono molto pazienti e riescono a ottenere risultati straordinari nelle situazioni difficili. Docili con i bambini, aiutano anche i turisti a portare i bagagli nelle passeggiate
Salviamo i nostri asini "Rischiano l'estinzione" UMILI lavoratori e amici dei bambini, gli asinelli in Italia sono sempre di meno. Per anni sono stati dimenticati al punto da rientrare nella categoria degli “animali reliquia”. Un gradino sopra la soglia dell’estinzione. Un vero peccato visto che, grazie alle loro qualità, gli asini (se pur pochi) vivono una sorta di seconda vita. A metà strada tra biodiversità e tempo libero. E in alcuni casi la lotta contro l’estinzione funziona. Una storia felice è quella degli asini romagnoli (una delle nove diverse razze di asini esistenti in Italia). Erano solo 76 nel 2005, oggi sono più di 520, tutti con regolare passaporto e microchip. Amati dai piccoli e dimenticati dagli adulti, gli asini sono talvolta nobilitati per le loro qualità. Più tozzi e meno nobili dei “cugini” cavalli, ispirano quella naturale simpatia che molto ha contato nel rilancio. Senza contare che il loro costo e mantenimento non raggiunge certo cifre da capogiro. «Pazienti e dolci con bambini e disabili, sono utilizzati per corsi di “Onoterapia”», spiega Alberto Minardi, presidente dell’Associazione Italiana Allevatori di Razza Asini, «aiutano il paziente a ridurre lo stress, alleviare le difficoltà emotive e migliorare la comunicazione. Sono sempre più richiesti nelle situazioni difficili e la loro pazienza è tale che ottengono risultati incredibili».
Non solo. A sorpresa gli umili asinelli contribuiscono persino al rilancio del turismo. Come? Tra le vacanze più diffuse nell’estate della crisi, a quanto pare, c’è infatti il “trekking sommeggiato”. Si tratta di passeggiate di gruppo, per periodi che vanno da pochi giorni ad una settimana e sotto la guida di un capogruppo. In queste eco gite l’asino diventa naturalmente il miglior amico del camminatore. «L’asino è abituato a portare pesi ben maggiori», aggiunge Minardi, «è l’ideale compagno di viaggio perché porta i carichi dei turisti senza fatica e mantiene un passo che non affatica neppure i più pigri». Ottime (e insospettate) qualità sono anche quelle del latte d’asina. È usato per l’alimentazione dei bambini con forti allergie, perché ha un profilo biochimico simile a quello del latte materno ed è molto più digeribile rispetto a quello di mucca e di capra, e degli anziani perché consigliato nella prevenzione dell’osteoporosi. Ma è anche indicato come base per prodotti cosmetici (la storia insegna come Cleopatra facesse grandi bagni nel latte di asina) e come forma di medicina di tipo naturale. «Non va poi dimenticata la caratteristica che rende l’asino famoso», precisa Minardi, «ed è quella di gran lavoratore. Sono solo molto prudenti e diffidenti ma poi hanno una resistenza altissima, un aiuto indispensabile in campagna ma anche negli agriturismi. Non si deve rischiare di perderli».
Di come combattere il rischio di estinzione si discuterà sabato in un convegno nazionale “L’asino tra memoria e modernità” (ad Alfero, in provincia di Forlì e Cesena). Mentre domenica si terrà il cinquantesimo “Palio dei Somari”. «Nulla è casuale nel rilancio di questo animale», spiega Minardi, «nel 2005, periodo di massima estinzione, si studiarono con attenzione undici marcatori di Dna dell’asino romagnolo e dopo un iter severo la Commissione ministeriale dell’agricoltura ne riconobbe ufficialmente la razza. Solo allora è stata inserita nel registro anagrafico delle razze e popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali». Non è la sola però. Ci sono gli asini dell’Amiata, quello bianco, quello di Pantelleria, il ragusano, il sardo il grigio siciliano e quello di Martina Franca. Tra le più rare quella di Pantelleria e dell’Asinara. Oltre, naturalmente, al Romagnolo.
ecco, giustamente Sgarbi per offendere usa capra e non asino
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
poi lo stracotto è molto buono, anche se non sono particolarmente carnivora
sturmunddrang- Admin
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Re: l'arca di noè
"Mamma, il leone abbaia". E' così che un bambino di 6 anni, in visita allo zoo di Luohe, nella Cina centrale, ha scoperto il trucco e svelato l'inganno. Nella gabbia riservata al re della foresta non c'era un leone ma un cane: un mastino tibetano la cui caratteristica è proprio quella di avere una criniera simile a quella dei leoni (nella foto un esemplare). La notizia è stata riportata dal quotidiano cinese Dongfang Ribao. ''Mettere un cane al posto di un leone significa prendere in giro i visitatori", ha protestato la mamma del bambino. La direzione dello zoo si è scusata e come prima cosa ha cambiato la scritta sulla gabbia
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
si vede che erano sicuri che in cina nessuno avesse visto un documentario del national geographic
miss marple- Messaggi : 5556
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Re: l'arca di noè
sì ormai sono abituati a vedere questi studiosi che arrivano sempre stracarichi di masserizie e allora fanno pagare dazio
miss marple- Messaggi : 5556
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